domenica 17 gennaio 2010

“BELLA STELLA DIMMI TU… COSA VEDI DA LASSÙ ?”…


Schemi
Stereotipi
Quadri concettuali
Abiti
Tradizioni
“così si fa…”, “così si usa…”

Modi contorti di leggere se stessi e le relazioni
La religione… del possesso, del controllo, del giudizio, del capo… questo il campo delle relazioni
Esigere da se stessi e dagli altri la… codificazione, ri-codificazione di codici di comportamento
Esigere che i figli mettano i piedi sulle orme dei padri…

Usare le comunicazioni per fortificare e difendere un “fortino” già superato e reso innocuo, se non ridicolo, da pensieri e agire universali (vedi tutti o quasi i media di oggi)
Fòttersi la libertà per l’immagine… il teatrino che ogni giorno mettiamo in scena

Vedere tutto questo dall’aereo, vedi le città.. le nazioni… sei ancora dentro gli schemi e le condizioni sopracitate…

Vederli dall’astronave li vedi da fuori, da quassù, o qua dentro

Ne vedi le origini oltre le strutture che si sono dati, soprattutto quelle che sembrano “uno” con le origini, invece sono ancora… proiezioni… interpretazioni, significati… applicati al fluire della vita e che spesso tentano di trattenere la vita.
Vedi le Parole dette che la psiche umana tenta di riattualizzare e riconfermare ogni volta che il sole rispunta all’alba.
S’è dimenticato, l’uomo, dell’attimo in cui s’è vissuto l’essere il “creatore” di quella Parola, di ogni Parola, e che, perciò, per ogni alba può darsi parole e creazioni nuove…

Cosa impossibile… fermare i pensieri e le parole… fermare l’amore, la vita.

Ma… dove sta la mia astronave? l’unica via di salvezza, ovvero di ri-sveglio?
Che significa… sono già sveglio, non ho bisogno di alcuna scuola, tantomeno iniziazione, né appartenenza
Basta che entro dentro di me e… mi ascolto, mi sento e…
ora solo sento e ascolto
che se mi parlo, parlo dal passato invece, prima devo arrivare nella mia Terra di mezzo
là, dove il Pensiero, la Parola fluttuano liberi e fecondi nella mia capacità di amare…
innanzitutto me stessa…

ciò che vogliamo essere e fare di più…
i pensieri, le lettere e le parole fondamentali viaggiano libere nell’etere, ovvero nel Tutto
nel quale sono sempre immersa

l’etere è… tutto l’amore, l’amorevolezza… l’accoglienza, la… maternità e paternità
il gioco ovvero il riconoscimento, la benedizione, le energie, il nutrimento
affinché ogni creazione possa venire alla luce e sostenersi.

L’astronave? Come trovo l’astronave in me? Come la accendo?

Basta che lo dici a te stesso… che te lo ripeti e che, ogni volta che ti viene una spinta, un desiderio, un’intuizione nuova, per quanto pazza possa essere, tu la segua, l’assecondi e la fai diventare vera, concreta e che te la godi.

Unica condizione… non voltarti indietro.

Ora lascia andare il passato, poi verrà, da solo, e verrà nuovo ad alimentare il tuo futuro.

Pian piano la tua astronave si sveglia e ti porta a spasso per il cosmo.
A questo punto è naturale, fisiologico, quel “te stesso” è tale solo se, insieme al ri-condurre ogni emozione e pensiero dentro te (vortice di energia in cui ti conosci e di cui ti nutri) anche li riversi fuori di te, in chi hai davanti (spirale di energia attraverso cui crei il mondo, giocando con il mondo ciò che sei).

Con la tua astronave viaggi… verso sempre nuove stelle e galassie… i tuoi più alti e creativi pensieri
i tuoi più corrispondenti e gaudenti… amori.


Bella Stella

… noi

5 maggio 2009

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